Main Menu

Peste Suina Africana

A seguito della recente conferma di focolai di PSA nelle province di Alessandria e Genova, è necessario rafforzare le attività di sorveglianza nei confronti della suddetta malattia su tutto il territorio nazionale.

La formazione e la comunicazione sono fondamentali, pertanto, il Centro Regionale Sanità Animale, la Regione Campania, IZSM e l’Università di Napoli (Dipartimento Medicina Veterinaria Produzioni animali) hanno organizzato un importante evento formativo teorico/pratico.

Materiale didattico:

Video:

  • Dr. R. Frontoso

L’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) mette a disposizione dei Servizi Veterinari degli Stati Membri una serie di ricerche sulla Peste Suina Africana (PSA) per colmare le principali lacune nelle conoscenze epidemiologiche e gestionali del problema.

Nella relazione Commissione europea evidenzia quattro principali ambiti di ricerca per i quali chiede all’Efsa di approfondire le conoscenze:

– misure di gestione dei cinghiali con l’obiettivo di ridurre o fermare la diffusione della PSA;
– potenziale di trasmissione vettoriale della PSA ;

– potenziale sopravvivenza della PSA nell’ambiente;
– possibili fattori che determinano la stagionalità della PSA nelle popolazioni di cinghiali e/o suini domestici.

Nel parere Efsa gli esperti affrontano il primo ambito di ricerca, concentrandosi sull’epidemiologia della PSA nei cinghiali al fine di supportare i gestori del rischio nel controllo della PSA.

Gli esperti hanno individuato 11 obiettivi di ricerca specifici e propongono per ciascuno di essi un protocollo di ricerca di durata annuale:

1) studio del ruolo e dell’ efficacia della caccia e dell’abbattimento professionale per il controllo della popolazione di cinghiali;
2) implementazione di metodi pratici per stimare la densità dei cinghiali;
3) valutazione olistica dei fattori che determinano la presenza di cinghiale in prossimità di diversi tipi di allevamento di suini, inclusi allevamenti all’aperto e sistemi di produzione estensiva;
4) accettazione di misure per la gestione dei cinghiali da parte dei cacciatori;
5) valutazione di sistemi per il miglioramento del coordinamento nel processo decisionale nazionale e internazionale;
6) studio degli aspetti fondamentali della dinamica delle popolazioni di cinghiali in tutta Europa;
7)verifica dell’efficacia dei metodi di isolamento del cinghiale (GPS) e dell’effetto su specie non bersaglio;
8) studio sulla consapevolezza e attuazione della biosicurezza tra gli allevatori di suini da cortile;
9) verifica dell’efficacia dei metodi di cattura dei cinghiali, comprese le implicazioni sul benessere e di accettabilità sociale;
10) effetto della disponibilità di cibo nelle aree naturali in relazione alla pasturazione e all’alimentazione sulle dinamiche di popolazione dei cinghiali;
11) impiego di cani addestrati nelle aree colpite dalla PSA per gestire le popolazioni di cinghiali.