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Articoli Arbovirosi

L’agenzia europea dell’ambiente avverte sui rischi per la salute legati all’aumento delle temperature. Centinaia di milioni di persone in più a rischio

Più dengue, diffusione di malaria, malattia del Nilo occidentale (West Nile): l’aumento delle temperature globali diventano una minaccia sanitaria. Nel dibattito sui cambiamenti climatici si pone attenzione alle ricadute ambientali, alla pressione sulla sicurezza alimentare, anche sulle ricadute sociali con il rischio di nuovi flussi migratori. Ma c’è un altro aspetto legato all’aumento delle colonnine di mercurio, ed è quello della salute.

L’Agenzia europea dell’ambiente (Eea), nella sua valutazione dei rischi climatici di fresca pubblicazione, accede in riflettori sul cambiamento della diffusione di malattie oggi poco europee ma che europee potrebbero diventarlo. Il punto è che con nuove temperature si creano nuove condizioni anche per circolazione, proliferazione e resistenza di malattie, la cui gestione rischia di pesare, e non poco, sui sistemi sanitari nazionali e tradursi in nuovi costi per gli Stati.

https://www.eunews.it/2024/03/11/dengue-malaria-cambiamento-clima-europa/

Fonte: eunews.it

Il Ministero della Salute ha diffuso un documento contenente “Linee guida applicative e procedura per la programmazione e lo svolgimento delle attività veterinarie di prevenzione, sorveglianza e controllo dei virus West Nile e Usutu”, previste dal Piano Nazionale Arbovirosi 2020-2025 (PNA).

Nella nota accompagnatoria, il Ministero ha ricordato che negli ultimi decenni la presenza di vettori, e in particolare di zanzare del genere Culex, è sempre più diffusa e pervasiva, soprattutto in conseguenza del cambiamento climatico che ne prolunga l’attività oltre la tradizionale stagione estiva.
Affrontare questa sfida richiede dunque una strategia preventiva ben strutturata, che coinvolge il Centro Nazionale di Referenza (Cesme) e il Ministero (in particolare l’Ufficio 3 del Dgsaf), e che deve essere correttamente applicata perché si dimostri un efficace intervento di prevenzione, controllo e contrasto nei confronti del vettore e della diffusione delle malattie correlate.

Le linee guida rispondono alla necessità di avere un documento unico a livello nazionale relativo alla programmazione e allo svolgimento delle attività veterinarie previste contro la West Nile Disease (WND) e all’Usutu Virus (Usuv). Si rifanno alle norme contenute nel Piano Nazionale Arbovirosi (Pna) e un indirizzo uniforme per la gestione delle positività (dall’attività di refertazione al primo screening, dalla conferma diagnostica alla tipizzazione molecolare).

Le Linee Guida sono allineate all’Animal Health Law, il Regolamento (Ue) 2016/429 sulle malattie animali trasmissibili e i decreti legislativi nazionali.

Il 29/09/2017 un comunicato dell’ufficio stampa della Giunta della Regione Calabria segnala la presenza di sei casi conclamati di infezioni da virus Chikungunya nel Catanzarese.

I casi hanno ricevuto conferma dall’ISS ed in seguito all’accertamento sono state messe in atto tutte le procedure previste dal Ministero della Salute.

Dal Rapporto preliminare dell’Istituto Superiore di Sanità è emerso che il focolaio è circoscritto al territorio di Guardavalle Marina e che al momento non vi sono altri comuni interessati .

Il settore di prevenzione del Dipartimento di Tutela della Salute ha comunque allertato ,con una nota a tutte le ASL, i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta della regione a segnalare  i pazienti con sintomi clinici riferibili alla Chikungunya.

Il Centro Regionale sangue ha attivato le misure necessarie di prevenzione della trasmissione trasfusionale sospendendo cautelativamente  le donazioni per i  residenti di Guardavalle ed escludendo dalle stesse per 28 giorni quanti abbiano soggiornato anche per poche ore nel centro del Catanzarese .

Il Dipartimento di prevenzione dell’ASP di Catanzaro ha attivato azioni mirate, come stabilito dai protocolli operativi, allo scopo di ridurre drasticamente e rapidamente la densità degli insetti vettori.

E’ stata infine prevista una campagna di informazione della popolazione sulla necessità di adottare tutte le misure individuali di protezione .

Zanzara ZikaLa febbre da virus Zika è una malattia virale acuta trasmessa da zanzare appartenenti al genere Aedes

La zanzara Aedes è più comunemente nota col nome di “zanzara tigre” ed è la stessa che trasmette il virus della febbre gialla, della dengue e della chikungunya.

Il virus è molto simile a quelli della dengue, della febbre gialla, dell’encefalite giapponese e del Nilo occidentale.
E’ stato isolato nel 1947 nelle foreste di Zika (Uganda), in una scimmia Rhesus durante uno studio sulla trasmissione della febbre gialla.
Anche se l’infezione nell’uomo è stata dimostrata da studi sierologici nel 1952 (Uganda e Tanzania), solo nel 1968, il virus è stato isolato da campioni umani in Nigeria. Nel 2007 è occorsa la prima grande epidemia di febbre da virus Zika sull’isola di Yap (Micronesia), dove sono stati segnalati 185 casi sospetti.
Successivamente, è stato registrato un focolaio in Polinesia francese.

Le manifestazioni cliniche della malattia sono in genere simili a quelle di dengue e chikungunya. Si tratta di sintomi lievi come febbricola, eruzioni cutanee (soprattutto maculo-papulari), congiuntivite, mal di testa e dolori articolari, che compaiono tra i 3 e i 12 giorni dopo la puntura della zanzara vettore e possono durare da 2 a 7 giorni. Una persona su quattro non sviluppa sintomatologia.

Al momento non è disponibile nessun vaccino contro il virus Zika. Per questo l’unico modo per prevenire l’infezione è evitare di essere punti dalla zanzare.

In Italia, la diffusione del virus è monitorata da programmi specifici, come indicato nella circolare del Ministero della Salute Sorveglianza dei casi umani di Chikungunya, Dengue, West Nile Disease ed altre arbovirosi e valutazione del rischio di trasmissione in Italia – 2015 .

Fonte: Ministero della Salute

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