Peste Suina Africana
In data 06/08/2020 si è tenuto l’intervento formativo a distanza: ”Intervento Pragmatico in caso di sospetto di Peste Suina Africana” organizzato dal Centro di Riferimento Regionale per la Sanità Animale” (CRESAN) – Regione Campania.
L’evento rientra nell’ambito delle iniziative previste da Ministero della Salute, finalizzate a rendere più efficace l’azione di prevenzione ed aumentare la capacità di intervento nei confronti di una eventuale emergenza PSA.
Interventi Relatori:
- D. ssa ALESSANDRA DE FELICE – IZSM – Indagini di laboratorio in caso di sospetto/focolaio di PSA
- Dr. UGO PAGNINI – UNINA – Sintomatologia e diagnosi differenziale nella PSA
- D.ssa FRANCESCA PACELLI – MINISTERO DELLA SALUTE – Piano di Sorveglianza e Prevenzione in Italia e Piano di Eradicazione in Regione Sardegna per il 2020 – Situazione Epidemiologica in Europa.
L’Efsa ha pubblicato un nuovo parere scientifico relativo alla valutazione del rischio e delle rispettive misure di controllo e prevenzione della Peste suina africana in Europa.
Per controllare la diffusione della malattia nel continente europeo sono fondamentali le attività di sorveglianza, comunicazione e collaborazione
L’Efsa riporta che la probabilità di propagazione della malattia in direzione EST verso i nove paesi dell’U.E. non ancora colpiti (Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Kosovo, Montenegro, Macedonia settentrionale, Serbia e Slovenia) sono molto elevate: 66% – 100%;
Al contrario la possibilità che la malattia diffonda in direzione ovest verso altri stati unionali, sono decisamente basse: 0% – 15%.
Per un efficace controllo della malattia le misure da applicare devono essere incentrate sulla diagnosi precoce e sulla preparazione.
L’agenzia raccomanda in particolare il rispetto dei seguenti punti:
- sorveglianza rigorosa (in particolare su cinghiali selvatici e suini domestici);
- misure atte a limitare l’accesso dei cinghiali selvatici al cibo;
- riduzione del numero di cinghiali selvatici mediante la caccia;
- attivazione di campagne di sensibilizzazione per viaggiatori, cacciatori, allevatori, ecc. al fine di ridurre il rischio di diffusione della malattia attraverso la circolazione di persone;
- comunicazione e collaborazione tra le autorità nazionali e le parti interessate a supporto delle campagne di sensibilizzazione;
- attività di formazione per veterinari, organismi competenti e cacciatori al fine di aumentare la probabilità di individuazione precoce e opportuno controllo.