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L’UE è la maggior esportatrice a livello mondiale di carne di maiale e prodotti derivati. I 5 milioni di tonnellate esportate ogni anno rappresentano una delle attività economiche più importanti nel settore agricolo in Europa. L’allevamento di suini genera l’8,5% della produzione totale del settore agricolo nei 27 Stati membri dell’UE. Poiché la domanda globale di carne di maiale è in aumento, la produzione in Europa potrebbe a sua volta subire un incremento.
Tuttavia l’industria suinicola continua a dover far fronte alla grave minaccia della peste suina africana (PSA), che provoca notevoli danni economici a livello nazionale in Europa, e non solo. Questa malattia altamente contagiosa si sta diffondendo in regioni europee precedentemente indenni.
Che cos’è la peste suina africana?
La peste suina africana è una malattia devastante che colpisce i suini di allevamento e i cinghiali selvatici. Questo virus, innocuo per gli esseri umani, provoca notevoli disagi socioeconomici in molti Paesi. Le aree colpite dalla PSA subiscono notevoli perdite finanziarie a causa della morte di animali, delle restrizioni alla loro circolazione e all’esportazione di carne nonchè del costo delle misure di controllo. Per debellare la malattia possono volerci diversi anni.
Al momento non esistono vaccini approvati contro la PSA in Europa, pertanto, nella zona interessata, un’epidemia può comportare la macellazione di un gran numero di suini allevati.
La malattia è ancora presente in molti Paesi dell’Unione europea (Bulgaria, Grecia, Cechia, Estonia, Germania, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Slovacchia) e quattro Paesi confinanti (Moldavia, Ucraina, Serbia e Macedonia del Nord) e colpisce suini di allevamento e cinghiali selvatici, con notevoli differenze tra le diverse aree.
Un’epidemia di PSA può avere effetti estremamente devastanti: la prevenzione, l’individuazione e la segnalazione sono fondamentali per arginare questa malattia letale.
La campagna contro la peste suina africana è ormai al suo quarto anno. Il suo obiettivo è sensibilizzare gli allevatori di suini, i veterinari e i cacciatori fornendo una comprensione generale della PSA che possa essere condivisa da organizzazioni nazionali, regionali e locali di esperti della salute animale. La campagna mira inoltre ad aumentare la rapidità di segnalazione e prevenire la diffusione della malattia.
Questo pacchetto include i principi ispiratori della campagna, un’infografica e un set di post per i social media, utilizzabili per contribuire a informare il pubblico sui segnali della PSA, sulle misure di sicurezza da adottare e su chi contattare quando si rilevano casi sospetti.
La campagna, promossa dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), opera per l’eradicazione della peste suina africana in Europa.
Fonte EFSA a cui si rimanda per ulteriori informazioni:
Autorità europea per la sicurezza alimentare: https://www.efsa.europa.eu/it
La piena operatività del Sistema di Identificazione e Registrazione (I&R) degli stabilimenti, degli operatori e degli animali è stata rinviata al 31 dicembre 2024.
Entro la fine dell’anno saranno portate a termine tutte le procedure necessarie per l’implementazione completa del Sistema I&R.
Questo nuovo termine è stato stabilito tramite il decreto Milleproroghe, la cui conversione in legge è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
I termini inizialmente fissati dal manuale operativo, approvato con decreto del Ministro della Salute il 7 marzo 2023, per la gestione e il funzionamento del Sistema di Identificazione e Registrazione degli operatori, degli stabilimenti e degli animali (sistema I&R) sono stati prorogati. La scadenza originale per il completamento delle procedure era stata fissata a 180 giorni dall’entrata in vigore del Manuale operativo.
Si informa che EFSA ed ECDC hanno reso pubblico il report comunitario relativo alla resistenza antimicrobica dei batteri zoonotici e degli indicatori provenienti da esseri umani, animali e alimenti nel periodo 2021-2022.
Il report è stato rilasciato con un comunicato che sottolinea l’importanza di continuare gli sforzi nella lotta contro la resistenza antimicrobica (AMR) sia negli esseri umani che negli animali. “Sono necessari sforzi continui per combattere la resistenza antimicrobica (AMR) negli esseri umani e negli animali”
I dati riguardanti la sensibilità completa e la prevalenza di E. coli produttore di ESBL/AmpC indicano un miglioramento nella riduzione della resistenza antimicrobica negli animali destinati alla produzione alimentare.
La resistenza antimicrobica continua ad essere una seria minaccia per la salute pubblica che richiede un approccio multidisciplinare e l’impegno di diversi attori.
Il report è stato preceduto dalla pubblicazione del 4° report inter-agenzia EFSA/EMA/ECDC relativo all’analisi integrata tra il consumo di antibiotici negli animali e nell’uomo e relativo sviluppo di resistenza antimicrobica (JIACRA IV –2019–2021).
Dall’analisi condotta dalle tre agenzie emerge che i batteri E. coli, sia negli animali che negli esseri umani, stanno diventando meno resistenti agli antibiotici grazie alla riduzione complessiva del loro consumo. Questo dimostra che con adeguate misure e politiche, è possibile invertire le tendenze preoccupanti riguardanti la resistenza agli antibiotici.
Per ulteriori informazioni, si invita a consultare il comunicato completo al seguente link:
Link al comunicato: L’importanza di ridurre l’uso di antibiotici secondo un rapporto curato da tre agenzie UE | EFSA (europa.eu)
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha emesso un aggiornamento epidemiologico riguardante la diffusione della West Nile Virus in Europa, fornendo dati aggiornati fino al 4 gennaio 2024.
Secondo il rapporto dell’ECDC, nell’anno precedente si è verificata un’espansione del virus: il numero di Regioni colpite è aumentato del 31%. In particolare, l’Italia ha registrato il maggior numero di focolai negli uccelli, con 200 su un totale di 251 focolai confermati in tutta Europa.
Nel rapporto viene riportato che la prima data di insorgenza della malattia registrata, tra i casi acquisiti, è stata il 30 maggio 2023, in Italia, e l’ultima data di insorgenza della malattia è stata il 5 novembre 2023, sempre in Italia. La stragrande maggioranza dei casi, pari al 96%, si è manifestata tra luglio e settembre.
Maggiori dettagli sono consultabili ai seguenti link
Links:
Il Ministero ha definito gli obiettivi delle verifiche dei livelli di biosicurezza negli allevamenti suinicoli per il 2024. Secondo i “Requisiti di biosicurezza degli stabilimenti che detengono suini” previsti dal decreto 28 giugno 2022, le Regioni predispongono annualmente un programma di verifiche dei livelli di biosicurezza esistenti negli allevamenti, stratificato secondo la prevalenza dei diversi orientamenti produttivi presenti sul proprio territorio.
In seguito alla riunione con i Servizi veterinari del 21 febbraio, il Ministero ha reso noto che si è ritenuto di dimensionare il campione prevedendo il controllo del “30% del totale degli allevamenti commerciali di grandi dimensioni” e del “10% degli allevamenti commerciali di piccole dimensioni”, con l’obiettivo di completare la verifica degli allevamenti di grandi dimensioni nell’arco temporale di 3-4 anni. La tabella con la ripartizione numerica dei controlli suddivisi per Regione sarà inviata dal Ministero. Il dimensionamento tiene conto del numero dei controlli ufficiali di biosicurezza nel corso del 2023, della situazione epidemiologica legata alla Peste suina africana (PSA) e delle osservazioni ricevute nel corso dell’audit sulla Peste suina africana della Commissione europea.
- il patrimonio a inizio anno
- il numero dei controlli registrati e la relativa percentuale
- gli esiti dei controlli
- il numero di verbali e gli eventuali provvedimenti inseriti nel sistema.
“Sono state prorogate fino al 31 marzo le misure di controllo ed eradicazione previste dalla quinta Ordinanza del Commissario Straordinario alla Peste suina africana.
La persistenza di casi di positività nei suidi selvatici in Italia ha indotto il Commissario Straordinario alla PSA a disporre la proroga dei termini di applicazione dell’Ordinanza n.5 del 24 agosto 2023 al fine di proseguire il controllo e il monitoraggio della filiera suinicola e di preservare l’equilibrio della fauna selvatica. La diffusione della Peste suina africana sul territorio nazionale continua infatti ad assumere un andamento discontinuo con l’insorgenza di focolai “puntiformi, talvolta a distanze considerevoli, tali da non trovare giustificazione nella contiguità territoriale”.
La nuova disposizione prolunga, fino al 31 marzo, la validità del provvedimento i cui effetti sarebbero terminati tra quattro giorni, il 24 febbraio.
L’UOD Regionale comunica che dal giorno 16/02/2024 è possibile stampare dal sistema-VETINFO- Applicativo-
Controlli anche le check list precompilate per pollame e api.
La nota specifica che nel file zip prodotto per la stampa check list di Bovini e Ovicaprini sono stati aggiunti gli elenchi:
· identificativi disponibili
· identificativi duplicati richiesti negli ultimi 12 mesi
Infine, per le specie Bovini, Ovicaprini e Equini è disponibile anche l’ “Elenco documenti di
accompagnamento prenotati per uscite ancora non registrate in BDN ma nei termini”.