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- Il 26 giugno 2024 è stato segnalato in Italia il primo caso autoctono di West Nile Virus (WNV) nell’uomo, manifestatosi nella forma neuroinvasiva nella provincia di Modena. Il 6 aprile 2024, la Regione Lombardia ha segnalato un caso di febbre confermata, importato dall’Oman.
- Sono 2 le province con dimostrata circolazione di WNV: nella provincia di Chieti (19/06/2024) è stata confermata la positività in un pool di zanzare, mentre nella provincia di Modena (26/06/2024) è stata confermata la positività nell’uomo.
- Dall’inizio di maggio 2024, non è stato segnalato alcun caso umano di Usutu virus in Italia.
- Nell’ambito della sorveglianza veterinaria attuata su cavalli, uccelli stanziali e selvatici, non è stata ancora rilevata la circolazione del WNV.
Con Decreto Dirigenziale n. 553 del 12/06/2024, è stata approvata la revisione 2 della procedura documentata: “Attività di risanamento dell’Echinococcosi/Idatidosi nelle popolazioni animali e prevenzione della patologia umana correlata – Attività Obbligatoria (AO): AO5 sottopiano a”.
L’Echinococcosi/Idatidosi (EI) è una malattia parassitaria causata nella nostra Regione da Echinococcus granulosus, una piccola tenia che infesta l’intestino dei cani e di altri canidi selvatici (ospiti definitivi), e gli organi e i tessuti di ovini, caprini, bovini, bufali, suidi e umani (ospiti intermedi).
La Regione Campania informa che il Centro di riferimento regionale per la sanità animale (CRESAN), per uniformare le modalità di esecuzione dei controlli relativi alla citata malattia, ha sviluppato una procedura documentata. La revisione si era resa necessaria per aggiornare la Procedura ai dettami del Decreto Legislativo 5 agosto 2022 n. 136 e adeguarla alle disposizioni del Regolamento (UE) 2016/429 in materia di prevenzione e controllo delle malattie trasmissibili agli animali o all’uomo.
La Vespa orientalis, detta anche calabrone orientale, sgomenta gli italiani che non riescono a riconoscerla. Le notizie rimbalzano sempre più allarmate e confuse: ecco cosa c’è da sapere sull’arrivo di una nuova specie nelle nostre città.
La Commissione Europea ha pubblicato il nuovo Regolamento di esecuzione (UE) 2024/1454 della Commissione che modifica gli allegati I e II del regolamento di esecuzione (UE) 2023/594 per quanto riguarda le zone soggette a restrizioni per la Peste suina africana. Il provvedimento si è reso necessario in seguito all’insorgenza di nuovi focolai in suini selvatici in Emilia-Romagna in una zona soggetta a restrizione II. Per l’Europa questi nuovi focolai rappresentano un aumento del livello di rischio in quanto sono stati registrati in un’area situata nelle vicinanze di una zona soggetta a restrizione I.
Il regolamento pubblicato sulla GUCE, Gazzetta Ufficiale della Commissione Europea, il 21 maggio estende le aree soggette a zona di restrizione II in Emilia Romagna, convertendo alcune aree soggette a restrizione I in Zone di restrizione II.
l Centro di referenza nazionale per le salmonellosi dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), in collaborazione con la Regione del Veneto, ha elaborato un protocollo per la gestione dei focolai di salmonellosi negli allevamenti di bovine da latte. Questo protocollo è specificamente rivolto ai casi causati da Salmonella Typhimurium (inclusa la variante monofasica), Salmonella Dublin e Salmonella Enteritidis. La salmonellosi è una malattia grave negli animali domestici, con implicazioni sanitarie significative per l’uomo, dovute alla trasmissione diretta o tramite alimenti contaminati. Nei bovini, si manifesta come sindrome setticemica, enterica, abortigena, acuta o cronica. I vitelli sotto i 3 mesi e le vacche nel post-partum sono i più vulnerabili.
Il protocollo è destinato ai servizi veterinari delle aziende sanitarie locali, ai veterinari dei laboratori diagnostici territoriali degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali e ai veterinari liberi professionisti. Esso stabilisce le azioni necessarie per gestire i focolai, fornendo indicazioni dettagliate su:
Gestione delle Segnalazioni Quando si rileva una positività per Salmonella, la priorità è verificare la diffusione dell’infezione nell’allevamento, concentrandosi sui vitelli neonati e le vacche nel periodo post-partum. I campioni devono essere inviati all’Istituto Zooprofilattico competente per le analisi.
Primo Sopralluogo Il veterinario dell’azienda sanitaria esegue un sopralluogo per raccogliere informazioni e prelevare campioni. La valutazione include:
Igiene degli ambienti di stabulazione.
Pulizia delle attrezzature.
Condizioni igieniche della mungitura.
Prelievo di campioni di latte e feci per le analisi.
Misure da Intraprendere
- Pulizia e Sanificazione: Rimozione delle deiezioni, pulizia accurata e disinfezione delle aree di stabulazione, attrezzature, mangiatoie e abbeveratoi.
- Gestione e Trattamento delle Deiezioni: Stoccaggio e disinfezione delle deiezioni per eliminare la contaminazione.
- Igiene della Mungitura: Utilizzo di guanti, pulizia delle mammelle, predipping e postdipping, separazione della mungitura dei soggetti infetti e disinfezione dell’impianto di mungitura.
Gestione del Focolaio
- Indagine Epidemiologica: Identificazione della fonte dell’infezione, collegamenti con altri allevamenti e principali fonti di contaminazione.
- Prescrizioni per l’Allevatore: Implementazione di procedure di pulizia e disinfezione, gestione degli alimenti, strutture zootecniche adeguate per isolare gli animali infetti, e derattizzazione.
Il protocollo definisce azioni specifiche per garantire una risposta coordinata ed efficace per contenere ed eliminare la salmonellosi nei bovini da latte, con l’obiettivo di proteggere la salute animale e umana, garantendo un’accurata gestione igienico-sanitaria degli allevamenti.
Il documento include tre allegati che forniscono ulteriori dettagli operativi:
- Una tabella per il campionamento dei vitelli;
- Procedure di pulizia e disinfezione delle strutture;
- Una scheda per l’indagine epidemiologica.