Articoli Arbovirosi
Da circa un mese, l’Italia ha aumentato l’allerta riguardante la diffusione della dengue presso i suoi punti di ingresso. Il Ministero della Salute ha fornito chiarimenti attraverso una nota emessa dalla (ex) Direzione Generale della Prevenzione, al fine di specificare l’applicazione delle misure di vigilanza sanitaria sui mezzi di trasporto e sulle merci provenienti dai paesi in cui è presente l’Aedes aegypti, vettore maggiormente competente per la trasmissione della Dengue. Queste misure si estendono anche ai paesi in cui il rischio di contrarre la patologia è considerato “frequente e continuo” secondo il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) degli Stati Uniti. La circolare ministeriale richiama le disposizioni del Piano Nazionale di Prevenzione, Sorveglianza e Risposta alle Arbovirosi (PNA) 2020-2025, con l’obiettivo primario di prevenire l’introduzione del vettore in Italia. A seguito dell’aumento dei casi di Dengue a livello globale, gli Uffici di Sanità Marittima Aerea e di Frontiera hanno innalzato il livello di allerta e vigilanza nei confronti dei vettori e delle merci provenienti dai paesi con un rischio rilevante di contrarre la malattia. Gli aeromobili che arrivano direttamente o indirettamente da paesi a rischio devono essere muniti di un certificato di disinsettazione residua, considerato il metodo più sicuro ed efficace per ridurre il rischio di trasporto di insetti e altri agenti infestanti capaci di trasmettere malattie. Tale disinsettazione non si limita alla cabina passeggeri, ma coinvolge anche la cabina di pilotaggio, le cappelliere, le stive e i servizi igienici. Lo stesso certificato è richiesto per le imbarcazioni di qualsiasi tipo, inclusi i natanti da diporto, provenienti da paesi al di fuori dell’Unione Europea, e deve essere presentato agli Uffici di Sanità Marittima Aerea e di Frontiera.
Per maggiori dettagli consulta la circolare del Ministero della Salute e gli allegati disponibili ai seguenti link:
- Allegato 1_Innalzamento livello di allerta dengue presso i Punti di ingresso italiani 4753 14_02_2024
- Allegato 2 – Paesi territori a rischio A. aegypti
- Circolare prot. 8083-14032024-DGPRE-MDS-P – “Misure di vigilanza sanitaria
- Circolari del Ministero della Salute 27 gennaio 2016 e seguenti, relative a misure di prevenzione nei confronti del Virus Zika e di controllo dei vettori – Chiarimenti.
- Misure di vigilanza sanitaria nei confronti del virus della dengue. Chiarimenti alla circolare n prot 4753 del 14 febbraio 2024
- Nota dengue regioni _pre stagione DGPRE_signed_Aumento globale dei casi di dengue, predisposizione alla stagione vettoriale 2024 prot 8795 21_03_2024
L’agenzia europea dell’ambiente avverte sui rischi per la salute legati all’aumento delle temperature. Centinaia di milioni di persone in più a rischio
Più dengue, diffusione di malaria, malattia del Nilo occidentale (West Nile): l’aumento delle temperature globali diventano una minaccia sanitaria. Nel dibattito sui cambiamenti climatici si pone attenzione alle ricadute ambientali, alla pressione sulla sicurezza alimentare, anche sulle ricadute sociali con il rischio di nuovi flussi migratori. Ma c’è un altro aspetto legato all’aumento delle colonnine di mercurio, ed è quello della salute.
L’Agenzia europea dell’ambiente (Eea), nella sua valutazione dei rischi climatici di fresca pubblicazione, accede in riflettori sul cambiamento della diffusione di malattie oggi poco europee ma che europee potrebbero diventarlo. Il punto è che con nuove temperature si creano nuove condizioni anche per circolazione, proliferazione e resistenza di malattie, la cui gestione rischia di pesare, e non poco, sui sistemi sanitari nazionali e tradursi in nuovi costi per gli Stati.
https://www.eunews.it/2024/03/11/dengue-malaria-cambiamento-clima-europa/
Fonte: eunews.it
Il 29/09/2017 un comunicato dell’ufficio stampa della Giunta della Regione Calabria segnala la presenza di sei casi conclamati di infezioni da virus Chikungunya nel Catanzarese.
I casi hanno ricevuto conferma dall’ISS ed in seguito all’accertamento sono state messe in atto tutte le procedure previste dal Ministero della Salute.
Dal Rapporto preliminare dell’Istituto Superiore di Sanità è emerso che il focolaio è circoscritto al territorio di Guardavalle Marina e che al momento non vi sono altri comuni interessati .
Il settore di prevenzione del Dipartimento di Tutela della Salute ha comunque allertato ,con una nota a tutte le ASL, i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta della regione a segnalare i pazienti con sintomi clinici riferibili alla Chikungunya.
Il Centro Regionale sangue ha attivato le misure necessarie di prevenzione della trasmissione trasfusionale sospendendo cautelativamente le donazioni per i residenti di Guardavalle ed escludendo dalle stesse per 28 giorni quanti abbiano soggiornato anche per poche ore nel centro del Catanzarese .
Il Dipartimento di prevenzione dell’ASP di Catanzaro ha attivato azioni mirate, come stabilito dai protocolli operativi, allo scopo di ridurre drasticamente e rapidamente la densità degli insetti vettori.
E’ stata infine prevista una campagna di informazione della popolazione sulla necessità di adottare tutte le misure individuali di protezione .
La febbre da virus Zika è una malattia virale acuta trasmessa da zanzare appartenenti al genere Aedes
La zanzara Aedes è più comunemente nota col nome di “zanzara tigre” ed è la stessa che trasmette il virus della febbre gialla, della dengue e della chikungunya.
Il virus è molto simile a quelli della dengue, della febbre gialla, dell’encefalite giapponese e del Nilo occidentale.
E’ stato isolato nel 1947 nelle foreste di Zika (Uganda), in una scimmia Rhesus durante uno studio sulla trasmissione della febbre gialla.
Anche se l’infezione nell’uomo è stata dimostrata da studi sierologici nel 1952 (Uganda e Tanzania), solo nel 1968, il virus è stato isolato da campioni umani in Nigeria. Nel 2007 è occorsa la prima grande epidemia di febbre da virus Zika sull’isola di Yap (Micronesia), dove sono stati segnalati 185 casi sospetti.
Successivamente, è stato registrato un focolaio in Polinesia francese.
Le manifestazioni cliniche della malattia sono in genere simili a quelle di dengue e chikungunya. Si tratta di sintomi lievi come febbricola, eruzioni cutanee (soprattutto maculo-papulari), congiuntivite, mal di testa e dolori articolari, che compaiono tra i 3 e i 12 giorni dopo la puntura della zanzara vettore e possono durare da 2 a 7 giorni. Una persona su quattro non sviluppa sintomatologia.
Al momento non è disponibile nessun vaccino contro il virus Zika. Per questo l’unico modo per prevenire l’infezione è evitare di essere punti dalla zanzare.
In Italia, la diffusione del virus è monitorata da programmi specifici, come indicato nella circolare del Ministero della Salute Sorveglianza dei casi umani di Chikungunya, Dengue, West Nile Disease ed altre arbovirosi e valutazione del rischio di trasmissione in Italia – 2015 .
Fonte: Ministero della Salute
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