Ultima Modifica: 13 Settembre 2018 | Pubblicato il: 13 Settembre 2018
L’8 agosto 2018 è stato segnalato in Spagna un caso autoctono di infezione da virus Crimea-Congo. Si tratta di un uomo di 74 anni deceduto durante il ricovero in ospedale. Lo stesso aveva dichiarato di essere stato punto da una zecca il 24 luglio scorso , durante una battuta di caccia in Estremadura.
La febbre emorragica Crimea-Congo è una zoonosi trasmessa da zecche che può infettare un gran numero di animali domestici e selvatici come bovini, ovini e caprini.
Molti uccelli sono resistenti all’ infezione, tuttavia gli struzzi sono sensibili e possono mostrare un’elevata prevalenza dell’infezione nelle aree endemiche col rischio di generare la comparsa di casi umani. Nel 1996 è stata registrata infatti un’epidemia in un mattatoio di struzzi in Sud Africa, senza sintomi apparenti in questi animali.
Gli esseri umani sviluppano una malattia grave ad esito spesso mortale. Possono contrarre l’infezione anche tramite contatto con sangue infetto di animali viremici o attraverso il contatto con pazienti contaminati, in particolare nei nosocomi.
Il virus può rendersi responsabile di gravi epidemie di febbre emorragica, con un tasso di mortalità in campo umano che oscilla dal 10% al 40%.
La febbre emorragica Crimea-Congo è endemica in tutta l’Africa , nel Medio Oriente e in ’Asia a sud del 50° parallelo settentrionale. In Europa è endemica nella regione balcanica.
In Spagna si erano registrati due casi umani già nel 2016 .
Nel 2011 uno studio aveva altresì segnalato la presenza del virus nelle zecche (provincia di Caceres).
Si segnala che Il virus Crimea-Congo rientra nella “Blueprints list of priority diseases” dell’OMS, elenco di malattie che potrebbero portare a una grave emergenza sanitaria globale in assenza di vaccinazione.
Fonte: Ministero della salute