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West Nile Disease

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha emesso un aggiornamento epidemiologico riguardante la diffusione della West Nile Virus in Europa, fornendo dati aggiornati fino al 4 gennaio 2024.

Secondo il rapporto dell’ECDC, nell’anno precedente si è verificata un’espansione del virus: il numero di Regioni colpite è aumentato del 31%. In particolare, l’Italia ha registrato il maggior numero di focolai negli uccelli, con 200 su un totale di 251 focolai confermati in tutta Europa.

Nel rapporto viene riportato che la prima data di insorgenza della malattia registrata, tra i casi acquisiti, è stata il 30 maggio 2023, in Italia, e l’ultima data di insorgenza della malattia è stata il 5 novembre 2023, sempre in Italia. La stragrande maggioranza dei casi, pari al 96%, si è manifestata tra luglio e settembre.

Maggiori dettagli sono consultabili ai seguenti link

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Il Ministero della Salute ha diffuso un documento contenente “Linee guida applicative e procedura per la programmazione e lo svolgimento delle attività veterinarie di prevenzione, sorveglianza e controllo dei virus West Nile e Usutu”, previste dal Piano Nazionale Arbovirosi 2020-2025 (PNA).

Nella nota accompagnatoria, il Ministero ha ricordato che negli ultimi decenni la presenza di vettori, e in particolare di zanzare del genere Culex, è sempre più diffusa e pervasiva, soprattutto in conseguenza del cambiamento climatico che ne prolunga l’attività oltre la tradizionale stagione estiva.
Affrontare questa sfida richiede dunque una strategia preventiva ben strutturata, che coinvolge il Centro Nazionale di Referenza (Cesme) e il Ministero (in particolare l’Ufficio 3 del Dgsaf), e che deve essere correttamente applicata perché si dimostri un efficace intervento di prevenzione, controllo e contrasto nei confronti del vettore e della diffusione delle malattie correlate.

Le linee guida rispondono alla necessità di avere un documento unico a livello nazionale relativo alla programmazione e allo svolgimento delle attività veterinarie previste contro la West Nile Disease (WND) e all’Usutu Virus (Usuv). Si rifanno alle norme contenute nel Piano Nazionale Arbovirosi (Pna) e un indirizzo uniforme per la gestione delle positività (dall’attività di refertazione al primo screening, dalla conferma diagnostica alla tipizzazione molecolare).

Le Linee Guida sono allineate all’Animal Health Law, il Regolamento (Ue) 2016/429 sulle malattie animali trasmissibili e i decreti legislativi nazionali.
Sulla base dei risultati dell’attività di sorveglianza disponibili sul Sistema Informativo Nazionale West Nile Disease, il Ministero della Salute ha aggiornato le tabelle e le mappe relative alle Aree di rischio di trasmissione Alto (AR), Basso (BR) e Minimo (MR) per Provincia, tenendo conto del Piano Nazionale di Prevenzione e Sorveglianza delle Arbovirosi (PNA) 2020-2025 e delle relative Linee Guida applicative.

Nella nota, il Ministero ha precisato che l’onere di aggiornare il Piano è a carico delle Regioni ed ha richiamato alcuni punti fondamentali da tener presente nella redazione/rimodulazione/aggiornamento del Piano regionale:

Mappa: Province ricadenti nelle aree ad alto rischio di trasmissione (AR)

Mappa: Province ricadenti nelle aree ad alto rischio di trasmissione (AR)

Mappa: Province ricadenti nelle aree a basso rischio di trasmissione (BR)

Mappa: Province ricadenti nelle aree a basso rischio di trasmissione (BR)

Mappa: Province ricadenti nelle aree a rischio minimo di trasmissione (RM)

Mappa: Province ricadenti nelle aree a rischio minimo di trasmissione (RM)

Dal mese di giugno 2021, inizio della sorveglianza stagionale, è stato segnalato in Italia in provincia di La Spezia il primo caso umano di infezione da West Nile Virus, manifestatosi in forma neuro-invasiva.

Il caso confermato dall’ISS è anche il primo segnalato in Europa.

Nello stesso periodo non si sono registrati casi di infezioni da Usutu virus.

I dati provengono dal secondo bollettino 2021 della sorveglianza integrata su West Nile e Usutu curato dal Dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità e dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise (IZS Teramo).

La febbre West Nile è provocata da un virus che utilizza come serbatoio uccelli e zanzare, le cui punture rappresentano il principale mezzo di trasmissione dell’infezione all’uomo. La maggior parte delle persone infette è asintomatica. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, eruzioni cutanee. I sintomi più gravi si manifestano in media in meno dell’1% delle persone infette, in genere anziani o soggetti debilitati, e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, e possono portare fino alla paralisi e al coma.

In Italia, la sorveglianza epidemiologica dei casi umani di malattia da virus West Nile è regolata dal Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (Pna) 2020-2025, ed è coordinata dall’ISS e dal Ministero della Salute. I dati sono poi trasmessi alla Commissione Europea e all’Ecdc.

E’altresì importante provvedere alla protezione individuale adottando i seguenti accorgimenti:

–      Negli ambienti chiusi in cui non sia disponibile la climatizzazione è fortemente consigliata l’applicazione a porte e finestre di zanzariere a maglie strette, ovvero l’utilizzo di dispositivi elettro emanatori insetticidi liquidi o a piastrine;

–      all’aperto, per la protezione individuale dalle punture di zanzare è consigliabile indossare indumenti di colore chiaro, il più possibile coprenti (maniche lunghe e pantaloni lunghi).

–      E’auspicabile l’utilizzo di repellenti da applicare direttamente sulla pelle, ripetendo il trattamento con frequenza adeguata.

Per informazioni più dettagliate si consiglia di collegarsi ai sottostanti link: