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Alla luce della preoccupante progressione della Peste Suina Africana (PSA) in Europa, il Ministero della salute ha  incontrato le Associazioni di categoria della filiera suinicola  ed ha presentato le seguenti linee di intervento:

– promuovere una campagna informativa per accrescere la consapevolezza degli operatori
– adottare un piano di incremento della sorveglianza attiva e passiva sui cinghiali selvatici
– rafforzare la biosicurezza nelle aziende suine
– implementare i controlli  sulle carni e sui suini vivi provenienti dalle aree a rischio
– elaborare piani preventivi di diradamento dei cinghiali selvatici (contenimento).

La malattia, letale per suini e cinghiali, ma del tutto innocua per la salute umana, ha fatto registrare, infatti, nei giorni scorsi un allarmante salto verso occidente con focolai confermati nei cinghiali selvatici a sud del Belgio.

Gli esperti del Centro di Referenza Nazionale per le malattie da Pestivirus e da Asfivirus hanno altresì tracciato un puntuale quadro epidemiologico della malattia, dalla sua scoperta in Angola nel 1921 alla  sua successiva diffusione attraverso il Caucaso, sino a raggiungere  l’est  Europeo e l’Estremo Oriente.  

Infine, è stata formulata l’ipotesi che la malattia sia giunta in Belgio dalle aree infette dell’Est Europa veicolata da un mezzo di trasporto che ha diffuso come un vettore passivo il virus ai cinghiali. Di qui la necessità di campagne informative mirate , accolte con favore dai rappresentati delle Associazioni di categoria presenti all’incontro,   che mettano in guardia soprattutto trasportatori, allevatori, agricoltori e cacciatori, ma anche semplici consumatori, da comportamenti a rischio di veicolare il contagio.

In conclusione il Ministero ha ricordato di aver svolto recentemente la simulazione di gestione di una situazione di crisi e si è reso disponibile a ripetere il test nell’immediato.

Fonte : Ministero della Salute