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In seguito alla comparsa di un focolaio di carbonchio ematico su un pascolo dell’altopiano del Laceno nel comune di Bagnoli Irpino –  provincia di Avellino – la Regione Campania ha decretato l’ obbligo di vaccinazione anticarbonchiosa sul territorio del suddetto comune .

La campagna vaccinale avrà durata di cinque anni interessando tutto il bestiame recettivo (ovini, bovini, caprini ed equini), sia allevato sul territorio, sia  movimentato verso lo stesso per motivi di pascolo.

Il piano risponde alle esigenze di tutela del patrimonio zootecnico e, trattandosi di zoonosi, anche di salvaguardia della salute umana.

Il vaccino è disponibile presso l’IZSM – Portici – Napoli.

Decreto Dirigenziale n.18 del 19/01/2018

Il 4 Dicembre 2017 il Ministero della Salute ha comunicato all’OIE la presenza, in un allevamento ovino di Trapani, del sierotipo 3 della Blue tongue (BTV-3).

Il BTV-3 non era mai stato segnalato in Europa in epoca recente a differenza degli altri sierotipi come il BTV-1, 2, 4, 8, 9 e 16 che si sono susseguiti  nel nostro Paese e nel continente Europeo , provocando gravi epidemie nel bestiame e importanti perdite economiche nel comparto zootecnico. In Campania i sierotipi presenti sono : BTV -1, 4, 16.

L’isolamento è stato effettuato presso i laboratori di Virologia dell’IZSAM ( centro di Referenza Italiano per la malattia ) in collaborazione con il nuovo “Centro di Referenza Nazionale per Sequenze Genomiche di microrganismi patogeni: banca dati e analisi di bioinformatica”, di recente istituzione presso l’IZSAM .

La tempestiva diagnosi della malattia è stata possibile anche grazie alle attività che i ricercatori dell’IZSAM conducono in nord Africa, regione che rappresenta l’origine principale dei virus della blue tongue per il nostro Paese e per l’intera Europa.

La collaborazione con gli Enti di Ricerca dei Paesi africani (Institut de la Recherche Vétérinaire de Tunisie) ha consentito già nel Novembre del 2016, all’IZSAM,  di segnalare (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28299883) la presenza dello stesso virus in Tunisia, in un’area prossima alle coste siciliane, dimostrando la circolazione di due diverse varianti del virus nel Paese nordafricano.

I ricercatori in IZSAM erano quindi consapevoli che il BTV-3 sarebbe arrivato nel nostro Paese, così come accaduto in passato con alcuni degli altri sierotipi provenienti dal nord Africa.